Pulire il sensore della vostra reflex: è semplice, guardate qui…


Questo argomento è certamente uno dei più dibattuti su internet e non solo. Cominciamo con il dire che noi, in realtà, usiamo dire “pulire il sensore” mentre quello che in realtà puliamo è il “vetrino” apllicato a protezione dello stesso.

Ciò premesso, diciamo anche che i nuovi modelli di reflex hanno sistemi che, attraverso l’uso di microvibrazioni allo spegimento od all’accensione della fotocamera, limitano molto il formarsi di polvere sul sensore. Ciò non toglie che ad ogni cambio obiettivo, un certa quantità di schifezze, finisca inevitabilmente per finirci sopra. Ma come ci si accorge di avere un sensore sporco? Beh, nei casi meno eclatanti, la porva si può fare inquadrando un colore uniforme (foglio di carta, cielo blu, ecc), si chiude il diaframma al massimo e si scatta. Vedendo l’immagine risultante capirete, in base al numero di punti neri sul fotogramma, se il sensore ha bisogno di una sana pulita. RACCOMANDAZIONE: se i puntini sono presenti solo a f32 e gia a 22 spariscono, chiedetevi quante foto fate a f32 e lasciate in pace il poveretto ancora per qualche mese;)
Diamo per scontato che il sensore sia da pulire: come ci si comporta?
Io comincio con il dirvi cosa non fare:

  1. Non utilizzate aria compressa con propellente, spararne un po’ sul sensore non è edificante;
  2. non utilizzate pennelli con setole animali, le setole si staccano e finiscono nel sensore;
  3. non utilizzate le classiche pompette in quanto spesso hanno al loro interno dei residui di talco;
  4. assicuratevi di avere le batteria della fotocamera al massimo
  5. non state in luoghi con molta polvere (scrivania con pc poggiato sopra, ecc.)
  6. NON USATE ALTRI TIPI DI ALCOOL CHE NON SIANO QUELLO ISOPROPILICO!!! altrimenti il vetrino sopra lo sporcate ancora di più ed in modo permanente, in più potete provocare una collisione planetaria. Per citare una frase molto hold school “incrociare i flussi è male!”

Bene, esauriti i consigli sul “non si fa”, veniamo al da farsi.

NOTA: questo metodo non è il solo che si può utilizzare,  ma forse è quello con un rapporto qualità prezzo migliore.

Il materiale che dovete avere prima di cominciare è:

  • flacone di alcool isopropilico puro (quello per pulire le ottiche dei lettori cd o i contatti elettrici) circa 7 euro per mezzo litro di prodotto.
  • palette Visible Dust verde o arancio della dimensione del vostro sensore (circa 20 euro per 12 pezzi)
  • un flacone di aria compressa senza propellente (5 euro circa) o, ancora meglio, le bombolette d’aria con il tubicno aspirante. se controllate su internet ne trovate parecchie
  • batteria macchina fotografia completamente carica.

Bene, siete pronti per procedere. Togliete l’obiettivo e date una bella pulita alla camera senza aprire lo sportello del sensore. Liberatevi di tutte le impurità, date una pulita anche allo specchio e assicuratevi che non ci siano residui.

Aprite lo sportello del sensore, spruzzate l’aria (senza propellente mi raccomando) o aspirate senza toccare il vetrino del sensore.

Prendete la vostra palettina e metteteci non più di due goccie di alcool isopropilico. Date due belle passate sempre nella stessa direzione, sopra ilvetrino del  sensore. Girate la paletta dalla parte asciutta e passate una volta.

Chiudete lo sportello e siete pronti per fare uno scatto a f32. Fatto? Come noterete non c’è più traccia di polvere e, se così non fosse, ripetete il trattamento.

Come vedete non c’è nulla di complicato, c’è solo da stare attenti. Badate bene di non premere troppo durante il passaggio con la paletta. Non c’è bisogno di sudare; il vetrino non è fatto di carta velina trasparente o delicato come le ali di una farfalla, basta non premerci sopra con tutti il peso del corpo ok?;)

Pulisco così il sensore da molto tempo e posso dire di essere completamete soddisfatto. Se non ve la sentite, mandate la vostra reflex in un centro assistenza dove, per cifre dai 50 ai 70 euro, in pochi giorni vi ridaranno la macchina come nuova.

PS

l’autore non si prende nessun tipo di responsabilità su eventuali danni causati dall’attuazione della presente procedura.

Autore: Alessandro Piazza